Sulla Croda Piatta Alta, 2905 m

• Punto di partenza: Hotel Alpenblick
• Treno/mezzi pubblici: autolinea Sesto- San Candido, Dobbiaco
• Tempo di percorrenza: salita ore 4.30, discesa ore 3, complessivamente ore 7.30
• Caratteristiche: escursione faticosa (dislivello di 1400m!) con ascesa in vetta, facili passaggi in roccia (corde fisse) sopra la Forcella del Lago. Traversata per la poco più alta e rocciosa Croda dei Baranci (2922m) solo per esperti (5 min., passaggi attrezzati).
• Punto di appoggio: Rifugio Tre Scarperi (da Pentecoste a metà ottobre).
• Carta: KOMPASS n° 625

La Croda Piatta Alta deve il suo nome (peraltro azzeccato) da un lato alla sua altezza che domina la Val di Landro e dall’altro alla forma originale del suo profilo che si presenta a mo’ di un lungo tetto leggermente in pendenza che su ogni lato precipita con ripidi fianchi. Solo verso la Forcella del Lago (2545m) le rocce sono meno ripide e presentano dei gradini, qui una comoda cengia permette il passaggio. Si parte dall'albergo con l'autobus oppure in macchina in direzione San Candido. Dopo il "Gasthaus zum Klaus" si trova l'entrata per il Val Campo di Dentro e lì parte l'escursione. La lunga escursione comincia tuttavia in modo tranquillo, passa per il frequentato Rifugio Tre Scarperi (1626m) e attraversa la Val Campo di Dentro fino alla testata di valle, dove il sentiero si ramifica. Ci si tiene sulla destra passando un fossa con bosco rado e si sale ad un secondo bivio (cartello indicatore, 1895m). Il sentiero riprende a salire ripidamente sopra l’alpe di Hangenalpel in uno scenario di rocce sempre più suggestivo. Dopo la Punta Mattina sbuca il bizzarro dente della Torre dei Scarperi (2687m), poi lo zoccolo delle Tre Cime (2999m). Al di là della Val Campo di Dentro si innalza il massiccio più imponente delle Dolomiti di Sesto, la Punta dei Tre Scarperi (3145m) con tutte le sue vette. Dopo alcuni tornanti si raggiunge la Forcella del Lago (2545m) da dove si ha un bel panorama sul Picco di Vallandro e sul Monte Serla. Si prosegue sulla destra seguendo il segnavia bianco-rosso verso una cengia pronunciata (corde fisse). Dopo aver superato un piatto canalone si raggiunge la cresta salendo a zigzag il costone roccioso. Evitando alcuni spuntoni rocciosi si prosegue quindi sull’ampia dorsale. Dal punto più alto si gode una vista unica sulla Val di Landro e un panorama a 360° che, come ebbe a dire Paul Grohmann, primo scalatore della Croda Piatta Alta “non ha uguali nelle Dolomiti”. Per scendere a valle si utilizza lo stesso percorso.
 

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