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La Punta dei Tre Scarperi (3145m), vetta più alta delle Dolomiti di Sesto, non è un ambita metá di escursioni presentando una salita troppo lunga e impegnativa, essendo priva di spettacolari passaggi in roccia, nonché a causa della friabilità della massa rocciosa. Questo vale in genere per l’intero massiccio posto tra la Val Campo di Dentro e la Val Fiscalina, che è il maggiore di tutte le Dolomiti di Sesto. Così le ardite guglie calcaree restano semplicemente un bello sfondo. Con un’eccezione, tuttavia: Il Lastron dei Scarperi (2957m) che presenta un sentiero di accesso ben segnato e moderatamente ripido. Ma la via che porta alla vetta è comunque lunga, anche se c’è la possibilità di pernottare al Rifugio Locatelli. Dalla chiesa a Moso si va con l'autobus al grande parcheggio del Pian Fiscalino (1454m) e da lí a piedi fino al Rifugio Fondo Valle (1526m), poi a ovest si sale per la Val Sassovecchio. Al bivio (1631m) si prosegue diritti. Sulla sinistra si innalzano le pareti nord della Cima Una (2698m) e della Croda Fiscalina (2677m), sullo sfondo al di sopra dell’Alpe dei Piani si stagliano le bizzarre morfologie del Monte Paterno (2744m) e della Torre di Toblin (2617m). Attraversato un pronunciato gradino roccioso si raggiunge in breve l’Alpe dei Piani. Lasciato sulla sinistra il Rifugio Locatelli, si prosegue seguendo alcune tracce nella conca di rocce e prati radi della Forcella di S. Candido (2381m, cartello indicatore). Stando sulla destra si percorre una dorsale erbosa da cui si scende nella fossa del Rio S. Candido. Si sale rapidamente a zigzag sulla traccia segnata, superando con facilità un gradino roccioso (diff.I) per salire poi nel circo detritico sottostante la Forcella della Valle Sassovecchio (2790m). Qui a sinistra si attraversa un canale e prima che finisca si risale a sinistra su una cengia (diff.I). Si raggiunge quindi il vasto altipiano della cima seguendo in moderata salita gli ometti segnavia. Stesso tracciato per la discesa.
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